BIBLIOTHECA AUGUSTANA

 

Il Novellino

ca. 1290

 

Il Novellino

 

Sommario

 

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                    Qui appresso Scriveremo per nome le /

                    Nouelle cioè le robriche per meglio /

                    ritrouarle senza troppo ciercarne.

                    [ms. V]

 

I

 

Della ricca ambasceria la quale fece lo Presto Giovanni al nobile imperadore Federigo.

II

 

D'un savio greco, c'uno re teneva in pregione, come giudicò d'uno destriere.

III

 

Come un giullare si compianse dinanzi ad Alexandro d'un cavaliere, al quale elli avea donato per intenzione che 'l cavaliere li donerebbe ciò che Alexandro li donasse.

IV

 

Come uno re commise una risposta a un suo giovane figliuolo,la quale dovea fare ad ambasciadori di Grecia.

V

 

Come a David re venne in pensiero di volere sapere quanti fossero i sudditi suoi.

VI

 

Qui divisa come l'angelo di Dio parlò a Salamonee li disse che torrebbe il reame al suo figliuolo per li suoi peccati.

VII

 

Qui divisa come un figliuolo d'uno re donò scalteritamente a uno re di Siria scacciato.

VIII

 

Qui si ditermina una nova quistione e sentenzia che fu data in Alexandria.

IX

 

Qui divisa d'una bella sentenza che diede lo Schiavo di Barid'uno borgese e d'uno pellegrino.

X

 

Qui conta come maestro Giordano fue ingannato da un suo falso discepolo.

XI

 

Qui divisa dell'onore che Aminadab fece al re David, suo naturale signore.

XII

 

Qui conta come Antigono, mariscalco d'Alexandro,il riprese perch'elli facea sonare una cetera per suo diletto.

XIII

 

Come uno re fece nodrire un suo figliuolo anni dieci in tenebrose spilonche,e come le donzelle li piacquero sopra l'altre cose.

XIV

 

Come uno rettore d'una terra, per osservare giustizia e misericordia,fece cavare un occhio a sé et uno al figliuolo.

XV

 

Qui parla della gran misericordia che fece san Paulino vescovo.

XVI

 

Della grande limoxina che fece uno tavoliere per Dio.

XVII

 

Della vendetta che Dio fece d'uno barone di Carlo Magno.

XVIII

 

Qui parla della grande liberalità e cortesia del re giovane.

XIX

 

Come tre maestri di nigromanzia vennero alla corte dello 'mperadore Federigo.

XX

 

Come allo 'mperadore Federigo si fuggì uno suo astore dentro a Melano.

XXI

 

Qui parla come lo 'mperadore Federigo trovoe uno poltrone ad una fontanae chieseli bere, e come lo 'mperadore li tolse suo bariglione.

XXII

 

Come lo 'mperadore Federigo fece una questione a due suoi savie com'elli li guidardonoe.

XXIII

 

Come il Soldano donò a uno dugento marchi e come il tesoriereli scrisse veggente lui ad uscita.

XXIV

 

. . . . . . . .

XXV

 

Qui conta una novella d'un borgese di Francia.

XXVI

 

Qui conta d'uno grande Moaddo a cui fu detta villania.

XXVII

 

Qui conta della costuma ch'era nel reame di Francia.

XXVIII

 

Qui conta come i savi astrologi disputavano del cielo impireo.

XXIX

 

Qui conta d'uno cavaliere di Lombardia come dispese il suo.

XXX

 

Qui conta d'uno novellatore ch'avea messere Azzolino.

XXXI

 

Delle belle valentie che fece Riccar lo Ghercio dell'Ila.

XXXII

 

Qui conta una novella di messere Imberal dal Balzo.

XXXIII

 

Come due nobili cavalieri s'amavano di buono amore.

XXXIV

 

. . . . . . . .

XXXV

 

Qui conta del maestro Taddeo di Bologna.

XXXVI

 

Qui conta come uno re crudele perseguitava i Cristiani.

XXXVII

 

Qui conta d'una battaglia che fu tra due re di Grecia.

XXXVIII

 

D'uno strologo ch'ebbe nome Melisus, che fu ripreso da una donna.

XXXIX

 

Qui conta del vescovo Aldobrandino come fu schernito da un frate.

XL

 

D'uno uomo di corte ch'avea nome Saladino.

XLI

 

Una novella di messer Polo Traversaro.

XLII

 

Qui apresso conta una bellissima novella di Guiglielmo di Berghedan di Proenza.

XLIII

 

Qui conta di messer Giacopino Rangoni com'elli fece a un giullare.

XLIV

 

D'una quistione che fu posta ad un uomo di corte.

XLV

 

Come Lancialotto si combatté uno giorno a una fontana.

XLVI

 

Qui conta come Narcis s'innamorò dell'ombra sua.

XLVII

 

Qui conta come uno cavaliere richiese un giorno una donna d'amore.

XLVIII

 

Qui conta del re Currado, del padre di Curradino.

XLIX

 

Qui conta d'uno medico di Tolosa come tolse per moglie una nepote dell'arcivescovo di Tolosa.

L

 

Qui conta di maestro Francesco, figliuolo di maestro Accorso, da Bologna.

LI

 

Qui conta d'una Guasca come si richiamò allo re di Cipri.

LII

 

D'una campana che s'ordinò al tempo del re Giovanni.

LIII

 

Qui conta d'una grazia che lo 'mperadore fece a un suo barone.

LIV

 

Qui conta come il piovano Porcellino fu accusato.

LV

 

Qui conta una novella d'uno uomo di corte ch'avea nome Marco.

LVI

 

Qui conta come uno della Marca andò a studiare a Bologna.

LVII

 

Qui conta di madonna Agnesina di Bologna.

LVIII

 

Qui conta di messer Beriuolo cavaliere di corte.

LIX

 

Qui conta d'uno gran gentile uomo che lo 'mperadore fece impendere.

LX

 

Qui conta come Carlo Magno amò per amore.

LXI

 

Qui conta di Socrate filosafo come rispuose a' Greci.

LXII

 

Qui conta una novella di messer Ruberto.

LXIII

 

Qui conta del buono re Meliadus e del Cavaliere Sanza Paura.

LXIV

 

Qui conta d'una novella che avenne in Proenza alla Corte del Po.

LXV

 

Qui conta della reina Ysotta e di messer Tristano di Leonis.

LXVI

 

Qui parla d'uno filosafo lo quale era chiamato Diogene.

LXVII

 

Qui conta di Papirio, come il padre lo menò al Consiglio.

LXVIII

 

D'una quistione che fece un giovane ad Aristotile.

LXIX

 

Qui conta della gran giustizia di Traiano imperadore.

LXX

 

Qui conta d'Ercules come n'andò alla foresta.

LXXI

 

Qui conta come Seneca consolò una donna a cui era morto uno suo figliuolo.

LXXII

 

Qui conta come Cato si lamentava contra alla Ventura.

LXXIII

 

Come il Soldano, avendo mestiere di moneta, volle cogliere cagione a un giudeo.

LXXIV

 

Qui conta una novella d'uno segnore c'avea un fedele.

LXXV

 

Qui conta come Domenedio s'acompagnò con uno giullare.

LXXVI

 

Qui conta della grande uccisione che fece il re Ricciardo.

LXXVII

 

Qui conta di messere Rinieri da Montenero.

LXXVIII

 

Qui conta d'uno filosofo il qual era molto cortese di volgarizzare la scienzia.

LXXIX

 

Qui conta come un giulare adorava un signore.

LXXX

 

Qui conta una novella che disse messer Migliore delli Abati di Firenze.

LXXXI

 

Qui conta del consiglio che tennero i figliuoli del re Priamo di Troia.

LXXXII

 

Qui conta come la damigella di Scalot morì per amore di Lancialotto del Lac.

LXXXIII

 

Come andando Cristo co' discepoli suoi videro molto grande tesoro.

LXXXIV

 

Come messere Azzolino fece bandire grande pietanza.

LXXXV

 

Qui conta d'una grande carestia che fu a un tempo in Genova.

LXXXVI

 

Qui conta d'uno ch'era bene fornito a dismisura.

LXXXVII

 

Come uno s'andò a confessare.

LXXXVIII

 

Qui conta di messere Castellano da Cafferi di Mantova.

LXXXIX

 

Qui conta d'un uomo di corte che cominciò una novella che non venia meno.

XC

 

Qui conta come lo 'mperadore Federigo uccise un suo falcone.

XCI

 

Come uno si confessò da un frate.

XCII

 

Qui conta d'una buona femina ch'avea fatta una fine crostata.

XCIII

 

Qui conta d'uno villano che s'andò a confessare.

XCIV

 

Qui conta della volpe e del mulo.

XCV

 

Qui conta d'uno martore di villa c'andava a cittade.

XCVI

 

Qui conta di Bito e di ser Frulli di Firenze da San Giorgio.

XCVII

 

Qui conta come uno mercatante portò vino oltre mare in botti a due palcora,e come l'intervenne.

XCVIII

 

Qui conta d'uno mercatante che comperò berrette.

XCIX

 

Qui conta una bella novella d'amore.

C

 

Come lo 'mperadore Federigo andò alla montagna del Veglio