BIBLIOTHECA AUGUSTANA

 

Raffaello Sanzio

1483 - 1520

 

I sonetti

 

______________________________________________________________________________

 

 

 

VI

 

――――――

 

Come la veggo e chiara sta nel core

tua gran bellezza, il mio pennello franco

non è in pingere egual e viene manco,

perché debol riman per forte amore.

 

5

Sì mi tormenta lo infinito ardore.

Il volto roseo, il seno colmo e bianco,

con lo rotondo delicato fianco,

ha di vaghezza che abbaglia di splendore.

 

L'insieme allo pensier tutto commosse,

10

che atto non fe' il saper; perciò nemica

fece la man che al ben ritrar non mosse.

 

Ognor fisso studiar in dolce amica

quella beltà che ciel credea sol fosse,

fia che il desiar compirà la mia fatica.

 

――――――――

 

Questo sonetto è quasi di sicuro apogrifo.