BIBLIOTHECA AUGUSTANA

 

Leonardo da Vinci

1452 - 1519

 

Scritti scelti

 

Geologia

 

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Geologia

 

 

 

Lei. 31r

Perchè molto son più antiche le cose che le lettere, non è maraviglia se alli nostri giorni non apparisce scrittura delli predetti mari essere occupatori di tanti paesi; e se pure alcuna scrittura apparta, le guerre, l’incendi, li diluvi dell’acque, le mutazioni delle lingue e delle leggi hanno consumato ogni antichità. Ma a noi basta le testimonianzie delle cose nate nelle acque salse ritrovarsi nelli alti monti, lontani dalli mari.

 

 

Lei. 10v

Del diluvio e de’ nicchi marini. – Se tu dirai che li nichi, che per li confini d’Italia, lontano da li mari, in tanta altezza si vegghino alli nostri tempi, sia stato per causa del Diluvio che lì li lasciò, io ti rispondo che credendo tu che tal diluvio superassi il più alto monte di 7 cubiti – come scrisse chi ’l misurò – tali nichi, che sempre stanno vicini a’ liti del mare, doveano stare sopra tali montagne, e non si poco sopra le radice de’ monti, per tutto a una medesima altezza a suoli a suoli.

E se tu dirai che, essendo tali nichi vaghi di stare vicini alli liti marini, e che, crescendo l’acqua in altezza, che li nichi si partirono da esso lor primo sito, e seguitarono l’accrescimento delle acque insieme alla lor somma altezza, qui si risponde che essendo il nichio animale di non più veloce moto che si sia la lumaca fori dell’acqua – e qualche cosa più tardo, perchè non nota, anzi si fa un solco per la rena –, e', mediante i lati di tal solco s’appoggia, camminerà il di dalle 3 alle 4 braccia; adunque questo, con tale moto, non sarà camminato dal mare Adriano insino in Monferrato di Lombardia, che v’è 250 miglia di distanza, in 40 giorni; – come disse chi tenne conto d’esso tempo!

E se tu di’ che l’onde ve li portorono, essi, per la lor gravezza, non si reggano se non sopra il suo fondo; e se questo non mi cedi, confessami almeno ch’elli aveano a rimanere nelle cime de’ più alti monti e ne’ laghi che infra li monti si serrano...

E se tu dirai che li nichi son portati dall’onde essendo voti e morti, io dico che dove andava li morti, poco si removevano da’ vivi; e in queste montagne sono trovati tutti i vivi, che si cognoscano che sono colli gusci appaiati e sono in un filo dove non è nessun de’ morti; e poco più alto è trovato dove eran gittati dall’onde tutti li morti, colle lor scorze separate, appresso a dove li fiumi cascavano in mare in gran profondità, come Arno, che cadea della Golfolina a presso a Monte Lupo, e quivi lasciava la ghiara, la quale ancor si vede, che s’è insieme ricongelata, e di pietre di vari paesi, nature e colori e durezze se n’è fatto una sola congelazione; e poco più oltre la congelazione della rena s’è fatto tufo, dov’ella s’aggirava inverso Castel Fiorentino; più oltre si scaricava il fango, nel quale abitavan i nichi, il quale s’inalzava a gradi, secondo le piene d’Arno torbido in quel mare versava, e di tempo in tempo s’inalzava il fondo al mare; il quale a gradi produceva essi nichi, come si mostra nel qual taglio di Colle Gonzoli, deripato dal fiume d’Arno, che il suo piede consuma; nel taglio si vede manifestamente li predetti gradi de’ nichi in fango azzurreggiante, e vi si trova di varie cose marine...

E se tu dirai che li nichi son portati dall’onde essendo voti e morti, io dico cE se li nichi fussino stati portati dal torbido Diluvio, essi si sarien misti separatamente l’un daldall’altro infra ’l fango, e non con ordinati gradi a suoli, come alli nostri tempi si vede.

 

 

Lei. 10v

Il Mediterraneo nelle epoche preistoriche. – Nel seno Mediteraneo, il quale come pelago ricevea l’acque regali de l’Africa, Asia ed Europa, che a esso erano volte, e colle sue acque veniano a le piagge de’ monti che lo circundavano e li faceano argine, e le cime dello Appennino stavano in esso mare in forma d’isole circundate dalle acque salse; e ancora l’Africa dentro al suo monte Attalante non mostrava al cielo scoperta la terra de le sue gran pianure con circa a tremila miglia di lunghezza, e Menfi risedeva in su' lito di tal mare; e sopra le pianure della Italia, dove oggi volan li uccelli a torme, solea discorrere i pesci a grande squadre.

 

 

Lei. 27v

Come il fiume del Po in brieve tempo secca il mare Adriano nel medesimo modo ch'elli seccò gran parte di Lombardia...

 

 

C. A. 45v a

Del mondo. – Nessuna parte della terra si scopre dalla consuma­zione del corso dell’acqua, che già non fussi superfizie di terra veduta dal sole.