BIBLIOTHECA AUGUSTANA

 

Leonardo da Vinci

1452 - 1519

 

Scritti scelti

 

Profezie

 

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Profezie

 

 

1.

Atl 37v c

 

Vederassi la spezie leonina colle ungliate branche aprire la terra, e nelle fatte spelonche seppellire sé insieme cogli altri animali a sé sottoposti.

 

 

2.

Atl 37v c

 

Uscirà della terra animali vestiti di tenebre, i quali, con maravigliosi assalti, assaliranno l'umana generazione, e quella da feroci morsi fia, con fusion di sangue, da essi divorata.

 

 

3.

Atl 37v c

 

Ancora: scorrerà per l'aria la nefanda spezie volatile, la quale assalirà li omini e li animali, e di quelli si ciberanno con gran gridore: empieranno i loro ventri di vermiglio sang[u]e.

 

 

4.

I 63v

 

Vedrassi il sangue uscire dalle stracciate carni, rigare le superfiziali parte delli omini.

 

 

5.

I 63v

 

Verrà alli omini tal crudele malattia, che colle propie unghie si stracceranno le loro carni.

Sarà la rogna.

 

 

6.

I 63v

 

Vedrassi le piante rimanere sanza foglie e i fiumi fermare i loro corsi.

 

 

7.

I 63v

 

L'acqua del mare si leverà sopra l'alte cime de' monti verso il cielo e ricaderà sopra alle abitazione delli omini.

Cioè per nugoli.

 

 

8.

I 63v

 

Vederà i maggiori alberi delle selve essere portati dal furor de' venti dall'oriente all'occidente.

Cioè per mare.

 

 

9.

I 63v

 

Li omini gitteranno via le propie vettovaglie.

Cioè seminando.

 

 

10.

I 64r

 

Verrà a tale la generazione umana che non si intenderà il parlare l'uno dell'altro.

Cioè un tedesco con un turco.

 

 

11.

I 64r

 

Vederassi ai padri donare le lor figliole alla lussuria delli omini e premiarli e abbandonare ogni passata guardia.

Quando si maritono le putte.

 

 

12.

I 64r

 

Usciranno li omini delle sepulture convertiti in uccelli, e assaliranno li altri omini tollendo loro il cibo delle propie mani e mense.

Le mosche.

 

 

13.

I 64r

 

Molti fien quegli che scorticando la madre, li arrovesceranno la sua pelle addosso.

I lavoratori della terra.

 

 

14.

I 64r

 

Felici fien quelli che presteranno orecchi [al]le parole de' morti.

Leggere le bone opere e osservarle.

 

 

15.

I 64v

 

Le penne leveranno li omini, siccome li uccelli, inverso il cielo.

Cioè per le lettere fatte da esse penne.

 

 

16.

I 64v

 

L'umane opere fien cagione di lor morte.

Le spade e lance.

 

 

17.

I 64v

 

Li omini perseguiranno quella cosa della qual più temano.

Cioè saran miseri per non venire in miseria.

 

 

18.

I 64v

 

Le cose disunite s'uniranno e riceveranno in sé tal virtù che renderanno la persa memoria alli omini.

Cioè i palpiri che son fatti di peli disuniti e tengano memoria delle cosse e fatti delli omini.

 

 

19.

I 64v

 

Vederassi l'ossa de' morti, con veloce moto, trattare la fortuna del suo motore.

I dadi.

 

 

20.

I 64v

 

I boi colle lor corna difenderanno il foco dalla sua morte.

La lanterna.

 

 

21.

I 64v

 

Le selve partoriranno figlioli che fian causa della lor morte.

Il manico della scura.

 

 

22.

I 65r

 

Li omini batteranno aspramente chi fia causa di lor vita.

Batteranno il grano.

 

 

23.

I 65r

 

Le pelle delli animali removeranno li omini con g[r]an gridori e bestemmie dal lor silenzio.

Le balle da giucare.

 

 

24.

I 65r

 

Molte volte la cosa disunita fia causa di grande unizione.

Cioè il pettine, fatto della disunita canna, unisce le file nella tela.

 

 

25.

I 65r

 

Il vento passato per le pelli delli animali farà saltare li omini.

Cioè la piva che fa ballare.

 

 

26.

I 65v

 

De' noci battuti. Quelli che aranno fatto meglio saranno più battuti e e sua figlioli tolti e scortica[ti] ovvero spogliati, e rotte e fracassate le sue osse.

 

 

27.

I 65v

 

Delle scolture. Omè! che vedo il Salvadore di nuovo crocifisso.

 

 

28.

I 65v

 

De la bocca dell'omo ch'è sepoltura. Uscirà gran romori de le sepolture de quelli che so' finiti di cattiva e violente morte.

 

 

29.

I 65v

 

Delle pelle delli animali che tengano il senso del tatto che v'è sù le scritture. Quanto più si parlerà colle pelle, veste del sentimento, tanto più s'acquisterà sapienzia.

 

 

30.

I 65v

 

De' preti che tengano l'ostia in corpo. Allora tutti quasi i tabernacoli, dove sta il Corpus Domini, si vederanno manifestamente per se stessi andare per diverse strade del mondo.

 

 

31.

I 66r

 

E quelli che pascan l'er[b]e, faran della notte giorno.

Sevo.

 

 

32.

I 66r

 

E molti terresti e acquatici animali monteranno fra le stelle.

E pianeti.

 

 

33.

I 66r

 

Vedrassi i morti portare i vivi in diverse parti.

I carri e navi.

 

 

34.

I 66r

 

A molti fia tolto il cibo di bocca.

A forni.

 

 

35.

I 66r

 

Del forno. E que' che si imboccheranno per l'altrui mani fia lor tolto il cibo di bocca.

Il forno.

 

 

36.

I 66v

 

De' crocifissi venduti. I' vedo di novo venduto e crocifisso Cristo e martirizzare i sua santi.

 

 

37.

I 66v

 

I medici che vivan de' malati. Verranno li omini in tanta viltà, che aran di grazia che altri trionfi sopra i lor mali, ovver della perduta lor vera ricchezza.

Cioè la sanità.

 

 

38.

I 66v

 

Delle religion de' frati che vivano per li loro santi, morti per assai tempo. Quelli che saranno morti, dopo mille anni, fien quelli che daranno le spese a molti vivi.

 

 

39.

I 66v

 

De' sassi convertiti in calcina, de' quali si mura le prigioni. Molti, che fieno disfatti dal foco, innanzi a questo tempo torranno la libertà a molti omini.

 

 

40.

I 67r

 

De' putti che tettano. Molti Franceschi, Domenichi e Benedetta mangeranno quel che da altri altre volte vicinamente è stato mangiato, che staranno molti mesi avanti che possino parlare.

 

 

41.

I 67r

 

De' nicchi e chiocciole, che son rebuttati dal mare, che marciscano dentro a lor gusci. O quanti fien quelli che, poi che fien morti, marciranno nelle lor propie case, empiendo le circustante parti piene di fetulente puzzo.

 

 

42.

I 39v

 

Tutte le cose, che nel verno fien nascoste e sotto la neve, rimarranno scoperte e palese nella state.

Detta per la bugia che non pò stare occulta.

 

 

43.

I 138v

 

Delle taccole e stornelli. Quelli che si fideranno abitare appresso di lui, che saranno gran turbe, quasi tutti moriranno di crudele morte. E si vedrà i padri colle madri d'insieme colle sue famiglie esser da crudeli animali divorati e morti.

 

 

44.

I 139r

 

De' villani in camicia che lavorano. Verrà tenebre di verso l'oriente le quali con tanto di oscurità tigneranno il cielo che copre l'Italia.

 

 

45.

I 139r

 

De' barbieri. Tutti li omini si fuggiranno in Africa.

 

 

46.

Atl 370r a

 

Pronostico. Metti per ordine e mesi e le cirimonie che s'usano, e così fa' del giorno e della notte.

 

 

47.

Atl 370r a

 

De' segatori. Saranno molti, che si moveran l'un contra l'altro, tenendo in mano il tagliente ferro. Questi non si faranno infra loro altro nocimento che di stanchezza, perché quanto l'uno si caccerà inanti, tanto l'altro si ritirerà indirieto. Ma trist'a chi si inframmetterà in mezzo, perché al fine rimarrà tagliato in pezzi.

 

 

48.

Atl 370r a

 

Il filatoio di seta. Sentirassi le dolente grida, le alte strida, le rau[ch]e e infiocate voce di quei che fieno con tormento ispogliati e al fine lasciati ignudi e sanza moto: e questo fia causa del motore che tutto volge.

 

 

49.

Atl 370r a

 

Del mettere e trarre il pan della bocca del forno. Per tutte le città e terre e castelle, ville e case si vedrà per disiderio di mangiare trarre il propio cibo di bocca l'uno all'altro sanza poter fare difesa alcuna.

 

 

50.

Atl 370r a

 

Le terre lavorate. Vedrassi voltare la terra sotto sopra, e risguardare li oppositi emisperii e scoprire le spilonche a ferocissimi animali.

 

 

51.

Atl 370r a

 

Del seminare. Allor in gran parte delli omini, che restaran vivi, gitteran fori de le lor case le serbate vettovaglie in libera preda delli uccelli e animali terresti, sanza curarsi d'esse in parte alcuna.

 

 

52.

Atl 370r a

 

Delle piove, che fan ch'e fiumi intorbidati portan via le terre. Verrà di verso il cielo chi trasmuterà gran parte dell'Africa, che si mostra a esso cielo in verso l'Europa, e quella di Europa in verso l'Africa, e quelle delle provincie si mischieranno insieme con gran revoluzione.

 

 

53.

Atl 370r a

 

Delle fornaci di mattone e calcina. Al fine la terra si farà rossa per lo infocamento di molti giorni, e le pietre si convertiranno in cenere.

 

 

54.

Atl 370r a

 

De' legnami che bruciano. Li alberi e albusti delle gran selve si convertiranno in cenere.

 

 

55.

Atl 370r a

 

E pesci lessi. Li animali d'acqua moriranno nelle bollenti acque.

 

 

56.

Atl 370r a

 

L'ulive che caggian de li ulivi e dannoci l'olio che fa lume. Discenderà con furia di verso il cielo chi ci darà notrimento e luce.

 

 

57.

Atl 370r a

 

Delle civette e gufi con che s'uccella alla pania. Molti periranno di fracassamento di testa, e salterà loro li occhi in gran parte della testa, per causa di animali paurosi usciti delle tenebre.

 

 

58.

Atl 370r a

 

Del lino che fa la carta de' cenci. Sarà reverito e onorato e con reverenzia e amore ascoltato li sua precetti, di chi prima fu splezzato, straziato e martorizzato da molte e diverse battiture.

 

 

59.

Atl 370r a

 

De' libri che 'nsegnan precetti. I corpi sanz'anima ci daranno con lor sentenzie precetti utili al ben morire.

 

 

60.

Atl 370r a

 

De' battuti e scorreggiati. Li omini si nasconderanno sotto le scorze delle iscorticate erbe, e quivi, gridando, si daran martiri, con battimenti di membra a se medesimi.

 

 

61.

Atl 370r a

 

Della lussuria. E s'infurieranno delle cose più belle, a cercare, possedere e operare le parte lor più brutte dove poi, con danno e penitenzia ritornati nel lor sentimento, n'aran grande ammirazion di se stessi.

 

 

62.

Atl 370r a

 

Dell'avaro. Molti fien quelli che con ogni studio e sollecitudine seguiranno con furia quella cosa che sempre li ha spaventati, non conoscendo la sua malignità.

 

 

63.

Atl 370r a

 

Delli omini che quanto più invecchiano più si fanno avari, ché, evendoci a star poco, doverebbon farsi liberali. Vedrassi a quelli che son giudicati di più sperienzia e giudizio, quanto egli hanno men bisogno delle cose, con più avidità cercarle e riservare.

 

 

64.

Atl 370r a

 

Della fossa. Dilla in torma di frenesia o farnetico, d'insania di cervello. Staran molti occupati in esercizio a levar di quella cosa, che tanto cresce, quanto se ne leva.

 

 

65.

Atl 370r a

 

Del peso posto sul piumaccio. E a mo[l]ti corpi nel vedere da lor levar la testa, si vedrà manifestamente crescere, e, rendendo loro la levata testa, immediate diminuiscan lor grandezza.

 

 

66.

Atl 370r a

 

Del pigliare de' pidocchi. E saran molti cacciatori d'animali che quanto più ne piglieranno manco n'aranno; e così, de converso, più n'aran quanto men ne piglieranno.

 

 

67.

Atl 370r a

 

Dell'attigner l'acqua colle due secchie a una sola corda. E rimarranno occupati molti che quanto più tireranno in giù la cosa, essa più se ne fuggirà in contrario moto.

 

 

68.

Atl 370r a

 

La salsiccia ch'entra nelle budella. Molti si faran casa delle [bude]lle e abiteranno nelle lor propie.

 

 

69.

Atl 370r a

 

Le lingue de' porci e vitelle nelle budella. O cosa spurca, che si vedrà l'uno animale aver la lingua in culo all'altro.

 

 

70.

Atl 370r a

 

De crivelli fatti di pelle d'animali. Vedrassi il cibo degli animali passar dentro alle lor pelli per ogni parte salvo che per la bocca e penetrare dall'opposita parte insino alla piana terra.

 

 

71.

Atl 370r a

 

Delle lanterna. Le feroce corna de' possenti tori difenderanno la luce notturna dall'impetuoso furor de' venti.

 

 

72.

Atl 370r a

 

Delle piume ne' letti. Li animali volatili sosterran l'omini colle lor propie penne.

 

 

73.

Atl 370r a

 

Li omini che van sopra li alberi andando in zoccoli. Saran sì rande i fanghi, che li omini andranno sopra li alberi de' lor paesi.

 

 

74.

Atl 370r a

 

Delle sola delle scarpe che son di bue. E si vedrà in gran parte del paese camminare sopra le pelli delli grand'animali.

 

 

75.

Atl 370r a

 

Del navicare. Sarà gran venti per li quali le cose orientali si faranno occ[iden]tali e quelle di mezzo dì, in gran parte miste col corso de' v[en]ti, seguirannolo per lunghi paesi.

 

 

76.

Atl 370r a

 

Delle pitture ne' santi adorati. Parleranno li omini alli omini che non sentiranno; aran gli [occhi] aperti e non vedranno; parleranno a quelli e non fie lor risposto; chiederan grazie a chi arà orecchi e non ode; faran lume a chi è orbo...

 

 

77.

Atl 370r a

 

Del sognare. Andranno li omini e non si moveranno, parleranno con chi non si trova, sentiranno chi non parla.

 

 

78.

Atl 370r a

 

Dell'ombra che si move coll'omo. Vedrassi forme e figure d'omini o d'animali, che seguiranno essi animali e omini, dovunche fuggiranno: e tal fia il moto dell'un quant'è dell'altro, ma parrà cosa mirabile delle varie grandezze in che essi si transmutano.

 

 

79.

Atl 370r a

 

Delle ombre del sole e dello specchiarsi nell'acqua 'n un medesimo tempo. Vedrassi molte volte l'uno omo diventare tre, e tutti lo seguano: e spesso l'uno più certo, l'abbandona.

 

 

80.

Atl 370r a

 

Delle casse che riservano molti tesori. Troverrassi dentro a de' noci e de li alberi e altre piante tesori grandissimi, i quali lì stanno occulti.

 

 

81.

Atl 370r a

 

Dello spegnere el lume a chi va [a] letto. Molti, per mandare fori il fiato con troppa prestezza, perderanno il vedere e in brieve tutti e sentimenti.

 

 

82.

Atl 370r a

 

Delle campanelle de' muli che stan presso a loro orecchi. Sentirassi in molte parte dell'Europa strumenti di varie magnitudine far diverse armonie, con grandissime fatiche di chi più presso l'ode.

 

 

83.

Atl 370r a

 

Delli asini. Le molte fatiche saran remunerate di fame, di sete, di disagio e di mazzate e di punture.

 

 

84.

Atl 370r a

 

De' soldati a cavallo. Molti saran veduti portare da grandi animali con veloce corso alla ruina della sua vita e prestissima morte. Per l'aria e per la terra saran veduti animali di diversi colori portarne con furore li omini alla distruzione di lor vita.

 

 

85.

Atl 370r a

 

Delle stelle delli sproni. Per causa delle stelle si vedrà li omini esser velocissimi al pari di qualunche animal veloce.

 

 

86.

Atl 370r a

 

Il bastone ch'è morto. Il movimento de' morti farà fuggire con dolore e pianto, con grida molti vivi.

 

 

87.

Atl 370r a

 

Dell'esca. Con pietra e con ferro si renderà visibile le cose che prima non si vedeano.

 

 

88.

Atl 370r a

 

De' boi che si mangiano. Mangeranno e padron delle possessioni e lor propi lavoratori.

 

 

89.

Atl 370r a

 

Del battere il letto per rifarlo. Verranno li omini in tanta ingratitudine, che chi darà loro albergo sanza alcun prezzo, sarà carico di bastonate in modo che gran parte delle interiora si spiccheranno del loco loro e s'andranno rivoltando pel suo corpo.

 

 

90.

Atl 370r a

 

Delle cose che si mangiano, che prima s'uccidono. Sarà morto da loro il lor nutritore, e fragellato con dispietata morte.

 

 

91.

Atl 370r a

 

Dello specchiare le mura delle città nell'acqua de' lor fossi. Vederassi l'alte mura delle gran città sottosopra ne' loro fossi.

 

 

92.

Atl 370r a

 

Dell'acqua che corre torbida e mista con terra, e della polvere e nebbia mista coll'aria, e del foco misto col suo caldo con ciascuno. Vedrassi tutti li elementi insieme misti con gran revoluzione, transcorrere ora inverso il centro del mondo, ora inverso il cielo, e quando dalle parte meridianali scorreran con furia inverso il freddo settantrione, a[l]cu[n]a volta dall'oriente inverso l'occidente, e così di questo in quell'altro emisperio.

 

 

93.

Atl 370r a

 

In ogni punto si pò fare divisione de' due emisperi. Li omini tutti scambieranno emisperio immediate.

 

 

94.

Atl 370r a

 

In ogni punto è divisione da oriente a occidente. Moveransi tutti li animali da oriente a occidente, e così da aquilone a meridio.

 

 

95.

Atl 370r a

 

Del moto dell'acque, che portano e legnami che son morti. Corpi sanz'anima per se medesimi si moveranno, e porteran con seco innumerabile generazione di morti, togliendo le ricchezze a' circunstanti viventi.

 

 

96.

Atl 370r a

 

Dell'ova, ch'essendo mangiate, non possan fare e pulcini. O quanti fien quegli ai quali sarà proibito il nascere!

 

 

97.

Atl 370r a

 

De' pesci che si mangiano ovati. Infinita generazione si perderà per la morte delle gravide.

 

 

98.

Atl 370r a

 

Delli animali che si castrano. A gran parte della spezie masculina, pell'esser tolti loro e testiculi, fia proibito el generare.

 

 

99.

Atl 370r a

 

Delle bestie che fanno il cacio. Il latte fia tolto ai piccoli figlioli.

 

 

100.

Atl 370r a

 

Delle sommate fatte delle troie. A gran parte delle femine latine fia tolto e tagliate lor le tette insieme colla vita.

 

 

101.

Atl 370r a

 

Del pianto fatto il venerdì sancto. In tutte le parti d'Europa sarà pianto da gran popoli la morte d'un solo omo.

 

 

102.

Atl 370r a

 

Delle maniche de' coltegli fatte di corna di castrone. Nelle corna delli animali si vedrà taglienti ferri, colli quali si torrà la vita a molti della loro spezie.

 

 

103.

Atl 370r a

 

Della notte, che non si cognosce alcun colore. Verrà a tanto che non si cognoscerà differenzia in fra i colori, anzi si faran tutti di nera qualità.

 

 

104.

Atl 370r a

 

Delle spade e lance, che per sé mai nociano a nessuno. Chi per sé è mansueto e sanza alcuna offensione, si farà spaventevole e feroce mediante le triste compagnie, e torrà la vita crudelissimamente a molte genti, e più n'ucciderebbe, se corpi sanz'anima, usciti delle spilonche, non li difendessino.

Cioè le corazze di ferro.

 

 

105.

Atl 370r a

 

De' laccioli e trappole. Molti morti si moveran con furia e piglieranno e legheranno e vivi, e serberangli a lor nemici [a] cercar la lor morte e distruzione.

 

 

106.

Atl 370r a

 

De' metalli. Uscirà delle oscure e tenebrose spelonche chi metterà tutta l'umana spezie in grandi affanni, pericoli e morte; a molti seguaci lor dopo molti affanni darà diletto; e chi non fia suo partigiano morrà con istento e calamità. Questo commetterà infiniti tradimenti, questo aumenterà e persuaderà li omini tristi alli assassinamenti e latrocini e le servitù, questo terrà in sospetto i sua partigiani, questo torrà lo stato alle città libere, questo torrà la vita a molti, questo travaglierà li omini infra lor co' molte flalde, inganni e tradimenti. O animal mostruoso, quanto sare' meglio per li omini che tu ti tornassi nell'inferno! Per costui rimarran diserte le gran selve delle lor piante, per costui infiniti animali perdan la vita.

 

 

107.

Atl 370r a

 

Del fuoco. Nascerà di piccol principio chi si farà con prestezza grande. Questo non istimerà alcuna creata cosa, anzi colla sua potenzia quasi il tutto sarà in potenzia di transformare di suo essere in un altro.

 

 

108.

Atl 370r a

 

De' navili ch'annegano. Vedrassi grandissimi corpi sanza vita portare con furia moltitudine d'omini alla distruzione di lor vita.

 

 

109.

Atl 370v a

 

Dello scriver lettere da un paese a un altro. Parleransi li omini di remotissimi paesi l'uno all'altro e risponderansi.

 

 

110.

Atl 370v a

 

Degli emisperi che sono infiniti e da infinite linie son divisi in modo che sempre ciascuno omo n'ha una d'esse linie infra l'un piede e l'altro. Parleransi e toccheransi e abbracceransi li omini, stanti dall'uno all'altro emisperio, e ['n]tenderansi i loro linguaggi.

 

 

111.

Atl 370v a

 

De' preti che dican messa. Molti fien quelli che, per esercitare la loro arte, si vestiran ricchissimamente: e questo parrà esser fatto secondo l'uso de' grembiuli.

 

 

112.

Atl 370v a

 

De' frati [che] confessano. Le sventurate donne di propia volontà andranno a palesare a li omini tutte le loro lussurie e opere vergognose e segretissime.

 

 

113.

Atl 370v a

 

Delle chiese e abitazioni de' frati. Assai saranno che lasceranno li esercizi e le fatiche e povertà di vita e di roba, e andranno abitare nelle ricchezze e trionfanti edifizi, mostrando questo esser il mezzo di farsi amico a Dio.

 

 

114.

Atl 370v a

 

Del vendere il paradiso. Infinita moltitudine venderanno pubblica e pacificamente cose di grandissimo prezzo, sanza licenza del padrone di quelle, e che mai non furon loro, né in lor potestà, e a questo non provvederà la giustizia umana.

 

 

115.

Atl 370v a

 

De morti che si vanno a sotterrare. O umane sciocchezze, o vive pazzie! I semplici popoli porteran gran quantità di lumi per far lumi ne' viaggi a tutti quelli [ch]e integralmente han perso la virtù visiva.

 

 

116.

Atl 370v a

 

Delle dote delle fanciulle. E dove prima la gioventù femminina non si potea difendere dalla lussuria e rapina de' maschi, né per guardie di parenti, né per fortezze di mura, verrà tempo che bisognerà che padri e parenti d'esse fanciulle paghin di gran prezzi chi voglia dormire con loro, ancora che esse sien ricche, nobili e bellissime. Certo e' par qui che la natura voglia spegnere la umana spezie, come cosa inutile al mondo e guastatrice di tutte le cose create.

 

 

117.

Atl 370v a

 

Della crudeltà dell'omo. Vedrassi animali sopra della terra, i quali sempre combatteranno infra loro e con danni grandissimi e spesso morte di ciascuna delle parte. Questi non aran termine nelle lor malignità; per le fiere membra di questi verranno a terra gran parte delli alberi delle gran selve dell'universo; e poi ch'e' saran pasciuti, il nutrimento de' lor desideri sarà di dar morte e affanno e fatiche e paure e fuga a qualunche cosa animata. E per la loro ismisurata superbia questi si vorranno levare inverso il cielo, ma la superchia gravezza delle lor membra gli terrà in basso. Nulla cosa resterà sopra la terra, o sotto la terra e l'acqua, che non sia perseguitata, remossa o guasta; e quella dell'un paese remossa nell'altro; e 'l corpo di questi si farà sepultura e transito di tutti i già da lor morti corpi animati.

O mondo, come non t'apri? e precipita nell'alte fessure de' tua gran balatri e spelonche, e non mostrare più al cielo sì crudele e dispietato monstro.

 

 

118.

Atl 370v a

 

Del navicare. Vedrassi li alberi delle gran selve di Taurus e di Sinai, Apennino e Talas scorrere per l'aria da oriente a occidente, da aquilone a meridie, e portarne per l'aria gran moltitudine d'omini. O quanti voti, o quanti morti, o quanta separazion d'amici e di parenti, o quanti fien quelli che non rivederanno più le lor provincie, né le lor patrie, e che morran sanza sepoltura colle loro ossa sparse in diversi siti del mondo!

 

 

119.

Atl 370v a

 

Dello isgombrare l'Ognisanti. Molti abbandoneranno le propie abitazioni, e porteran con seco tutti e sua valsenti, e andranno abitare in altri paesi.

 

 

120.

Atl 370v a

 

Del dì dei morti. E quanti fien quelli che piangeranno i lor antichi morti, portando lumi a quelli!

 

 

121.

Atl 370v a

 

De' frati che spendendo parole ricevano di gran ricchezze, e danno il Paradiso. Le invisibile monete faran trionfare molti spenditori di quelle.

 

 

122.

Atl 370v a

 

Degli archi fatti colli corni de' boi. Molti fien quelli che per causa delle bovine corna moriranno di dolente morte.

 

 

123.

Atl. 145r a

 

De' cristiani. Molti, che tengon la fede del figliolo, e sol fan templi nel nome della madre.

 

 

124.

Atl 145v c

 

Del cibo stato animato. Gran parte de corpi animati passerà pe' corpi degli altri animali; cioè, le case disabitate passeran in pezzi per le case abitate, dando a quelle un [u]tile, e portando con seco i sua danni.

Quest'è, cioè: la vita dell'omo si fa delle cose mangiate, le quali portan con seco la parte dell'omo ch'è morta.

 

 

125.

Atl 145v c

 

Delli omini che dorman nell'asse d'albero. Li omini dormiranno e mangeranno e abiteranno infra li alberi, nati nelle selve e campagne.

 

 

126.

Atl 145v c

 

Del sognare. Alli omini parrà vedere nel cielo nove ruine, parrà in quello levarsi a volo e di quello fuggire con paura le fiamme, che di lui discendano, sentiran parlare li animali di qualunche sorte il linguaggio umano, scorreranno immediate colla lor persona in diverse parte del mondo sanza moto, vedranno nelle tenebre grandissimi sprendori. O maraviglia delle umane spezie, qual frenesia t'ha sì condotto? Parlerai cogli animali di qualunche spezie e quelli con teco in linguaggio umano, vedra'ti cadere di grande alture sanza tuo danno, i torrenti t'accompagneranno

 

 

127.

Atl 145v c

 

Delle formiche. Molti popoli fien quelli che nasconderan sé e sua figlioli [e] vettovaglie dentro alle oscure caverne; e lì, nelli lochi tenebrosi, ciberan sé e sua famiglia per molti mesi, sanza altro lume accidentale o naturale.

 

 

128.

Atl 145v c

 

Dell'ape. E a molti altri saran tolte le munizioni e lor cibi, e crudelmente da gente sanza ragione saranno sommerse o annegate. O giustizia di Dio, perché non ti desti a vedere così malmenare e tua creati?

 

 

129.

Atl 145v c

 

Delle pecore, vacche, capre e simili. A innumerabili saran tolti e loro piccoli figlioli, e quelli scannati e crudelissimamente squartati.

 

 

130.

Atl 145v c

 

Delle noci e ulive e ghiande e castagne e simili. Molti figlioli da dispietate bastonate fien tolti delle propie braccia delle lor madri e gittati in terra e poi lacerati.

 

 

131.

Atl 145v c

 

De' fanciulli che stanno legati nelle fasce. O città marine! io veggo in voi i vostri cittadini, così femmine come maschi, essere istrettamente dei forti legami colle braccia e gambe esser legati da gente che non intenderanno i vostri linguaggi, e sol vi potrete isfogare li vostri dolori e perduta libertà mediante i lagrimosi pianti e li sospiri e lamentazione infra voi medesimi, ché chi vi lega non v'intenderà, né voi loro intenderete.

 

 

132.

Atl 145v c

 

Delle gatte che mangiano i topi. A voi, città dell'Africa, si vedrà i vostri nati essere squarciati nelle propie case da crudelissimi e rapaci animali del paese vostro.

 

 

133.

Atl 145v c

 

Delli asini bastonati. O natura instaccurata, perché ti se' fatta parziale, facendoti ai tua figli d'alcuni pietosa e benigna madre, ad altri crudelissima e dispietata matrigna? Io veggo i tua figlioli esser dati in altrui servitù sanza mai benifizio alcuno; e in loco di remunerazione de' fatti benifizi, esser pagati di grandissimi martiri; e spender sempre la lor vita in benifizio del suo malefattore.

 

 

134.

Atl 145v c

 

Divisione della profezia. Prima delle cose degli animali razionali, seconda delli inrazionali, terza delle piante, quarta delle cirimonie, quinta de' costumi, sesta delli casi ovvero editti ovver quistioni, settima de' casi che non possono stare in natura, come dire: "di quella cosa quanto più ne levi, più cresce", e riserva i gran casi inverso il fine e deboli dal principio, e mostra prima e mali e poi le punizioni; ottava delle cose filosofiche.

 

 

135.

Atl 145v c

 

De li uffizi, funerali e procissioni e lumi e campane e compagnia. Agli omini sarà fatti grandissimi onori e pompe sanza lor saputa.

 

 

136.

Atl 145v c

 

Del comune. Un meschino sarà soiato, ch'essi soiatori sempre fien sua ingannatori e rubatori e assassini d'esso meschino.

 

 

137.

Atl 37v c

 

La percussione della spera del sole. Apparirà cosa che, chi la crederrà coprire, sarà coperto da lei.

 

 

138.

Atl 37v c

 

De' danari e oro. Uscirà delle cavernose spelonche chi farà con sudore affaticare tutti i popoli del mondo, con grandi affanni, ansietà, sudori, per essere aiutato da lui.

 

 

139.

Atl 37v c

 

Della paura della povertà. La malvagia e spaventevole darà di sé tanto timore appresso a delli omini, che quasi come matti, credendo fuggirla, accorreranno con veloce moto le sua ismisurate forze.

 

 

140.

Atl 37v c

 

Del consiglio. E colui che sarà più necessario a chi arà bisogno di lui, sarà isconosciuto, e cognosciuto, più sprezzato.

 

 

141.

Atl 367v b

 

De profezia. Tutti li strolagi saran castrati.

Cioè i galletti.

 

 

142.

Atl 384v a

 

Io dirò una parola o due o dieci o più, come a me piace, e voglio in quel tempo che più di mille persone in quel medesimo tempo dichino quella medesima, cioè che immediate dichino quello che me, e non vedranno me, né sentiranno quello che io mi dica.

Queste fieno l'ore da te annumerate, che quando tu dirai una, tutti quelli, che come te annumerano l'ore, dicano il medesimo numero che tu in quel medesimo tempo.

 

 

143.

Atl 129v a

 

Delle bisce portate dalle cicogne. Vedrassi in grandissima altezza dell'aria lunghissimi serpe combattere colli uccelli.

 

 

144.

Atl 129v a

 

Delle bombarde ch'escan della fossa e della forma. Uscirà di sotto terra chi con ispaventevoli grida stordirà i circustanti vicini, e col suo fiato farà morire li omini e ruinare le città e castella.

 

 

145.

Ar 42v

 

Sarà annegato chi fa lume al culto divino.

Le ape che fanno la cera delle candele.

 

 

146.

Ar 42v

 

I morti usciranno di sotto terra e co' loro fieri movimenti cacceranno del mondo innumerabili creature umane.

Il ferro uscito di sotto terra è morto, e se ne fa l'arme che ha morti [t]anti omini.

 

 

147.

Ar 42v

 

Le grandissime montagne, ancora che sieno remote de' marini liti, scacceranno il mare del suo sito.

Questi sono li fiumi che portano le terre da lor levate dalle montagne e le scaricano a' marini liti e, dove entra la terra, si fugge il mare.

 

 

148.

Ar 42v

 

L'acqua caduta de' nugoli muterà in modo sua natura, che sopra le spiagge de' monti si fermerà per lungo spazio di tempo sanza fare alcun moto. E questo accaderà in molte e diverse province.

La neve che fiocca, che è acqua.

 

 

149.

Ar 42v

 

I gran sassi de' monti gitteran foco tale, che bruceranno il legname di molte e grandissime selve e molte fiere salvatiche e dimestiche.

La pietra del fucile che fa foco, che consuma tutte le some de le legne, con che si disfa le selve, e cocerassi con esso la carne delle bestie.

 

 

150.

Ar 42v

 

O quanti grandi edifizi fieno ruinati per causa del foco!

Dal foco delle bombarde.

 

 

151.

Ar 42v

 

I boi fieno in gran parte causa delle ruine delle città e similmente cav[a]gli e bufoli.

Tira[n] le bombarde.

 

 

152.

Ar 42v

 

Molte fien quelle che cresceran nelle lor ruine.

La palla della neve rotolando sopra la neve.

 

 

153.

Ar 42v

 

Molta turba fie quella che, dimenticando loro essere e nome, staran come morti sopra le spoglie de li altri morti.

Il dormire sopra le piume dell'uccelli.

 

 

154.

Ar 42v

 

Vedrassi le parte orientali discorrere nell'occidentale, le meridionale in settantrione, così avviluppandosi per l'universo con gran strepido, furore e tremore.

Il vento d'oriente che scorrerà in ponente.

 

 

155.

Ar 42v

 

I razzi solari accenderanno il foco in terra, colli quale s'infocherà ciò ch'è sotto il cielo, e ripercossi nel suo impedimento ritorneranno in basso.

Lo specchio cavo accende il foco, col quale si scalda il forno che ha il fondo che sta sotto il suo cielo.

 

 

156.

Ar 42v

 

Gran parte del mare si fuggirà inverso il cielo, e per molto tempo non farà r[i]torno.

Cioè per nugoli.

 

 

157.

Ar 212v

 

Del grano e altre semenze. Butteranno li omini fori delle lor propie case quelle vettovaglie, le quali eran dedicate a sostentare la lor vita.

 

 

158.

Ar 212v

 

Delli alberi che notriscano nesti. Vedrassi i padri e le madri far molto più giovamento ai figliastri che ai lor veri figlioli.

 

 

159.

Ar 212v

 

Del teribile dell'incenso. Quelli che con vestimente bianche andranno con arrogante movimento minacciando con metallo e foco chi non faceva lor detrimento alcuno.

 

 

160.

For II 9v

 

De' capretti. Ritornerà il tempo d'Erode, perché l'innocenti figlioli saranno tolti alle loro balie e da crudeli omini di gran ferite moriranno.

 

 

161.

For II 34r

 

Del segare delle erbe. Spegneransi innumerabili vite, e farassi sopra la terra innumerabili busi.

 

 

162.

For II 34r

 

Della vita delli omini che ogni dieci anni si mutano di carne. Li omini passeran morti per le sue proprie budelle.

 

 

163.

For II 52v

 

Delle baghe. Le capre condurranno il vino alle città.

 

 

164.

For II 61v

 

I calzolari. Li omini vederan con piacere disfare e rompere l'opere loro.

 

 

165.

K 50v

 

Dell'ombra che fa l'omo di notte col lume. Appariranno grandissime figure in forma umana, le quali quanto più si ti faran vicino, più diminuiranno la loro immensa magnitudine.

 

 

166.

L 91r

 

De' muli che portano le ricche some dell'argento e oro. Molti tesori e gran ricchezze saranno appresso alli animali di quattro piedi, i quali le porteranno in diversi lochi.

 

 

167.

Atl 80v a

 

Del consiglio e della miseria. Ecci una cosa che, quanto più se n'ha di bisogno, più si refiuta. E questo è il consiglio, mal volentieri ascoltato da chi ha più bisogno, cioè dagl'ignoranti.

Ecci una cosa che, quanto più n'hai paura e più la fuggi, più te l'avvicini. E questo è la miseria, che quanto più la fuggi, più ti fai misero e sanza riposo.

 

 

168.

I 56r

 

Qual è quella cosa che dalli omini è molto desiderata e, quando si possiede, non si pò conoscere?

È il dormire.

 

 

169.

I 122v

 

Il vino è bono, ma l'acqua avanza.

In tavola.

 

 

170.

Atl 348r a

 

El lume d'una candela. Ecci una cosa che levane quanto sai, e mai non ne scemerà di sua grandezza.

 

 

171.

Atl 348r a

 

El fuoco. Eccene un'altra che quanto più è trista e cattiva, più te l'accosti.

 

 

172.

W 12587r

 

Delle ape. Vivono a popoli ensieme, sono annegate per torli il mele. Molti e grandissimi popoli saran... gati nelle loro propi... saran po...