BIBLIOTHECA AUGUSTANA

 

Raffaello Sanzio

1483 - 1520

 

Prima lettera allo zio

 

1508

 

Testo:

Raffaello Sanzio, Tutti gli scritti

ed. E. Camasasca, Milano 1956

 

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Al mio carissimo zio Simone

de Batista di Ciarla da Urbino

 

Carissimo quanto patre.

 

Io ho recuta una vostra letera per la quale ho inteso la morte del nostro illustrissimo signor duca, a la quale Dio abi misericordia a l'anima, e certo non podde senza lacrime lègere la vostra letera; ma «transiat»: a quello [che] non è riparo bisognia avere pazienzia e acordarsi con la volontà de Dio. Io scrissi l'altro dì al zio prete che me mandasse una tavoleta, che era la coperta de la «Nostra Donna» de la prefetessa; non me l'ha mandata: ve prego voi [che] li faciate assapere, quando c'è persona che venga, [che] io possa satisfare a madona, ché sap[r]ete adesso [come] uno averà bisognio di loro. Ancora vi prego carissimo zeo, che voi vo[g]liate dire al prete e a la Santa che, venendo là Tadeo Tadei fiorentino, [del] quale n'ávemo ragionate più volte insiemo, li facine onore senza asparagnio nisuno, e voi ancora li farite careze per mio amore, ché certo li so ubligatissimo quanto che uomo che viva. Per la tavola, non ho fatto pregio e non lo farò, se io po[t]rò, perché el serà meglio per me che la vada a stima, e imperò non ne ho scritto quello che io non pos[s]eva, e ancora non ve ne posso dare aviso; pur, secondo [che] me ha ditto el patrone de ditta tavola, dice che me darà da fare per circa a trecenti ducati d'oro per qui e in Francia. Fat[t]o le feste, forsi ve scrivirò quello che la tavola monta, ché io ho finito el cartone, e - fat[t]o Pasqua - serimo a ciò. Averia caro se fosse posibile d'avere una letera di recomandazione al gonfalonero di Fiorenza dal signor prefetto; e pochi dì fa io scrisse al zeo e a Giovano da Roma [che] me la fesen avere: me faria grande utilo per l'interesse de una certa stanza da lavorare, la quale toc[c]a a Sua Signoria de alocare; ve ne prego, se è posibile, voi me la mandiate, ché credo, quando se dimandarà al signor prefetto per me, che lui la farà fare, e a quello me ricomandate infinite volte come suo antico servitore e familiare, non altro. Aricomandatime al maestro. . . e a Redolfo e a tuti gli altri.

 

Lì [X]XI de aprile M.D.VIII.

El vostro Rafaello, dipintore in Fiorenza.

 

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Simone di Batista di Ciarla era fratello di Magia, la madre di Raffaello.

 

Oskar Fischel, Raphaels Zeichnungen, Band 3: Die Florentiner Madonnen, Berlin, 1922