BIBLIOTHECA AUGUSTANA

 

Tommaso Campanella

1568 - 1639

 

Lettere

 

1624

 

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Molto illustre Signor mio Osservandissimo.

 

Non vide poco con l'occhio dell'intelletto V. S. molto illustre, poichè è andata bussando per tutto quello che il senno divino per me, suo vile strumento, suggerisce al Mondo: e dentro le fosse e luoghi di tormenti ha penetrato con la tranquillità d'animo vittorioso. Sto trattando la causa del senno eterno a beneficio del Mondo, qual io richiamo alla Scola sua, e non degli uomini 1): che 2) per tal causa mi farà guerra: come il secolo seguente conoscerà. La ringrazio di questo studio, e la supplico che s'adopri che vengano in abbondanza libri assai, e quanti sono stampati, e perchè Favilla tiene la lista di tutte le Opere che ho fatte, e già finii l'ultimo e trentesimo libro della Teologia ch'è de saeculis saeculorum, potrà ella col Signor Scioppio ed altri amici trattare la stampa di questi ch'io dedico a N. S. Papa, e così di quelli 3) che sono in Roma, animando la pusillanimità di chi m'aiuta, in particolare di Favilla nostro, che quando non arriva subito al suo disegno si dispera e s'arresta, etc. Io assai desidero trovarmi in Roma nell'anno santo per cose molto giovevoli a Santa Chiesa: e però replico a V. S. che non aspetti Favilla, né altri; ma che subito e continuamente negozii di aver lettera dal Padre Generale, o dal Cardinal Borghese, protettore del mio Ordine che possa venire in Roma fra Dionigi di Castelvetere, mio discepolo in ogni scienza, e massime in Teologia, di cui V. S. haverà gran gusto, etc, perchè lui negotierà meglio che un secolare, e di più haver 4) la licenza del padre Reverendissimo Generale al Re Cattolico che mi dimandi a nome della religione, e questo sia subito avanti che si partino gli aiuti che tengo in Ispagna. Resto al suo comando di tutto core, e allegro della benignità sua verso me, e del buono sentimento che ha delle virtù e scienze non volgari. M'avvisi che libri tiene de' miei, e come sono bene stampati, e se c'è annotazione. A Dio, che sia tra noi. Amen.

Napoli, 20 di Luglio 1624.

Di V. S. M. I.

S.re Aff.mo Fra Tommaso Campanella.

 

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1) Questo pensiero ricorre sovente nelle scritture del Campanella. Nelle Poesie:

Fuggite, amici, le seconde scuole

E in altro luogo:

Non può eloquenza di mondane scuole… 

2) Cioè il Mondo. 

3) Libri. 

4) Possa aver.