BIBLIOTHECA AUGUSTANA

 

Virginia Galilei

1600 - 1634

 

Lettere al padre

 

1623

 

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12.

 

A Bellosguardo

San Matteo, 21 novembre 1623

 

Molto Illustre Signor Padre.

 

L'infinito amore ch'io porto a V. S. ed anco il timore che ho che così subito freddo, ordinariamente a lei tanto contrario, gli causi il risentimento de' suoi soliti dolori e d'altre sue indisposizioni, non comportano ch'io possa star più senza aver nuove di lei: mando adunque costì per intender qualcosa sì dell'esser suo come anco quando pensa V. S. doversi partire. Ho sollecitato assai in lavorare i tovagliolini, e sono quasi al fine; ma nell'appiccare le frange trovo che di questa sorte, che gli mando la mostra, ne manca per dua tovagliolini, che saranno quattro braccia. Avrò caro che le mandi quanto prima, acciò che possa mandarglieli avanti che si parta; che per questo ho preso sollecitudine in finirgli.

Per non aver io camera dove star a dormire la notte, Suor Diamante, per sua cortesia, mi tiene nella sua, privandone la propria sorella per tener me; ma a questi freddi vi è tanto la cattiva stanza, che io, che ho la testa tanto infetta, non credo potervi stare, se V. S. non mi soccorre, prestandomi uno de' suoi padiglioni, di quelli bianchi che adesso non deve adoperare. Avrò caro d'intendere se può farmi questo servizio. E di più la prego a farmi grazia di mandarmi il suo libro [Il Saggiatore], che si è stampato adesso, tanto che io lo legga, avendo io gran desiderio di vederlo.

Queste poche paste che gli mando, l'avevo fatte pochi giorni sono, per dargliene quando veniva a dirci addio. Veggo che non sarà presto come temevo, tanto che gliele mando, acciò non indurischino. Suor Arcangela seguita sempre a purgarsi, e se ne sta non troppo bene con dua cauteri che se gli sono fatti nelle cosce. Io ancora non sto molto bene, ma per esser omai tanto assuefatta alla poca sanità, ne faccio poca stima, vedendo di più che al Signore piace di visitarmi sempre con qualche poco di travaglio. Lo ringrazio, e lo prego che a V. S. conceda il colmo d'ogni maggior felicità. E per fine di tutto cuore la saluto in nome mio e di Suor Arcangela.

 

figliuola Affezionatissima

S. M. Celeste.

 

Se V. S. ha collari da imbiancare potrà mandarceli.