BIBLIOTHECA AUGUSTANA

 

Antonio Gramsci

1891 - 1937

 

La città futura

 

11 febbraio 1917

 

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il movimento giovanile socialista

 

Il movimento giovanile in Italia si è sempre caratterizzato per un'ardenza ed una combattività inestinguibile e massimalistica; sia che esso investisse il problema delle tendenze prendendo aperta e chiara posizione per le tesi più intransigenti, più pure ed estreme, come del resto l'età comporta e vuole (guai ai giovani vecchi!), sia occupandosi dei più delicati problemi della vita italiana, come quello della democrazia cristiana, fieramente osteggiata fin dal suo nascere, o con l'agitare ed, in qualche modo, l'imporre, quello della massoneria, cancro roditore della compagine e della autonomia del vecchio socialismo popolaresco e collaborazionistico.

Così pure fu all'avanguardia deciso e sicuro per la campagna antilibica e per la neutralità antibellica nell'attuale tragico conflitto europeo. A lievi tentennamenti dei dirigenti, sorpresi in sulle prime dalla complessità del fenomeno storico attuale, il movimento reagì come un sol uomo, ed è stato l'unico movimento in Europa che non ha dato nemmeno una minoranza alla guerra fascinatrice!

Così Arturo Vella caratterizza nell'«Almanacco Socialista» 1) il movimento giovanile. E ben altro si potrebbe dire se la censura non fosse lì pronta a stroncare tutto ciò che va contro corrente.

In Italia il movimento giovanile incominciò a sorgere intorno al 1898. Ed è una grande data questa nella storia d'Italia. E' una forza nuova che s'inserisce nel gioco delle lotte politiche. Una forza disinteressata, piena di intima energia morale, che ha avuto una grande efficacia nella trasformazione dello spirito pubblico italiano, nel farlo diventare più serio, più pensoso, più raccolto. Ciò specialmente nell'Italia meridionale.

In Piemonte, in Lombardia, nell'Emilia, in Toscana il movimento giovanile è specialmente diffuso e robusto. Ma in queste regioni il fenomeno non è così significativo come nell'Italia meridionale. La vita politica vi è già complessa; l'attività politica ha già permeato strati profondi della popolazione. Nell'Italia meridionale invece, dove non esiste costume politico, dove tutti i presidenti di Consiglio coltivano i feudi elettorali, che serviranno a riempire la ventraia parlamentare, e a costituire la maggioranza, il movimento giovanile significa il primo sorgere di una nuova generazione libera, spregiudicata, che romperà la tradizione, che bonificherà l'impaludamento politico.

Ecco un prospetto sintetico degli iscritti alla Federazione Giovanile Italiana:

 

Anno

Soci

Tesserati

1907

40

1149

1908

142

2955

1909

141

3362

1910

186

4403

1911

227

5361

1912

273

5810

1913

280

6040

1914

283

6145

 

Per gli ultimi due anni non si possono ancora dare cifre ufficiali. Possiamo però dire che a malgrado la guerra abbia strappato all'organizzazione la metà almeno degli inscritti, tuttavia gli inscritti stessi sono aumentati. Il loro numero supera certamente i 10.000. Uno sforzo mirabile è stato compiuto. Il fatto della guerra ha scosso gli indecisi, ha posto violentemente la loro coscienza di fronte alla realtà; e li ha costretti a decidersi, a fare ciò che in fondo non era che il loro dovere elementare.

Il solo Piemonte conta circa 2000 inscritti. A Torino ci sono 9 sezioni con oltre 500 inscritti, e le sezioni funzionano regolarmente, e questi giovani portano il peso della loro convinzione nella vita socialista e politica della città.

Eccone l'elenco:

Fascio Centro, Corso Siccardi 12

Borgo San Paolo e Cenisia, Via Virle 9 bis

«Andrea Costa», Via Massena 103

«Augusto Bebel», Via Pomaro 4

«Carlo Marx», Via Nizza 222

«Amedeo Catanesi», Via Feletto 5

Borgo Vittoria, Casa del popolo

«Avanguardia», Via Lessolo 31

Pozzo Strada, Via Freidour

Alcuni altri sono in costituzione. E il cammino ascensionale non si fermerà ancora. L'azione educativa che il movimento giovanile compie, è piena di suggestioni. Una quantità sempre più grande di giovani sentono il bisogno di formarsi, di costruirsi una coscienza che sappia accogliere e risolvere acconciamente tutti i problemi che la vita propone. Si sente odore di novità nell'aria. Il mondo è ad una svolta decisiva. Tutti sentono che è necessario essere ben saldi in piedi per resistere al crollo ed essere preparati a sostituire al vecchio edifizio quello nuovo, illuminato dal sole, aerato dall'ideale che non muore.

 

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1) Cfr. Arturo Vella, Il movimento giovanile socialista in Italia, in: Almanacco socialista italiano 1917, Edizioni Avanti!, Milano 1917, p. 144. Arturo Vella (1886-1943), leader della gioventù socialista e direttore fino al 1912 de «l'avanguardia»; vice segretario del PSI.