BIBLIOTHECA AUGUSTANA

 

Raffaello Sanzio

1483 - 1520

 

I sonetti

 

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I

 

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Amor, tu m'envesscasti con doi lumi

de doi beli occhi dov'io me strugo e [s]face,

da bianca neve e da rosa vivace,

da un bel parlar in donnessi costumi.

 

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Tal che tanto ardo, ch[e] né mar né fiumi

spegnar potrian quel foco; ma non mi spiace,

poiché 'l mio ardor tanto di ben mi face,

ch'ardendo onior più d'arder me consu[mi].

 

Quanto fu dolce el giogo e la catena

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de' toi candidi braci al col mio vòl[ti],

che, sogliendomi, io sento mortal pen[a].

 

D'altre cose io non dico, che fôr m[olti],

ché soperchia docenza a mo[r]te men[a],

e però tacio, a te i pens[e]r rivolti.

 

 

Variante:

 

O vaghi miei pensi[e]r in me rivolti,

considerade [a] la beltate amena.