BIBLIOTHECA AUGUSTANA

 

Tommaso Campanella

1568 - 1639

 

Lettere

 

1638

 

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Ill. Signore e Padrone onorandissimo.

 

Si sono stampati finora 4 volumi delle opere del vostro servo: in questa simana 1) si finiscono rerum Metaphisicarum Lib. 18 e vedrà che questo libro è la Bibbia de' filosofi 2), vorrei mi donasse comodità di mandarli a V. S. Ill. che sempre si è degnata di onorar le cose mie. Quel che ho fatto qua contra gli eretici ed adesso per l'onor di N. S. il signor contestabile, il signor Conte di Castelvillano e il nostro Favilla lo sanno; non lo scrivo a' Padroni, perchè le lettere non entrano a Sua Santità, e questi Padroni ammaliati da' miei Persecutori se rideno e sprezzano tutto quel ch'essi con li loro instrumenti non ponno fare; presto piangeranno il disprezzo degli avvisi miei. Supplico V. S. Ill. con ogni instanza si sforzi farmi haver le censure, fatte son due anni contra il mio centone de Praedistinatione, poi che il padre Generale e il Mostro con li reggenti spagnoli della Minerva non si curano per far male a me metter la fede e la Chiesa in bisbiglio e turbolenza, e con tutto che non hanno potuto ottener dal Santo Officio che li proibisca, il Mostro ne fa represaglia, e mi vol cancellar il nome dal mondo, havendo vietato a Monsignor Brugiardo di nominarmi nell'Orazione funebre di Monsur Pereche b. m. e le sue zannate mostruose ed inette dicerie ogni giorno recano nuovi scandali alla Chiesa Romana, e già li dottori di questo paese ne faranno risentimento. Lhutero vinse il primo punto contra la Chiesa che non dovria tener beni temporali 3), e per questo Carlo V fece il decreto dell'Interim, perchè occupando li protestanti le ricchezze del Clero germano, lui con bona faccia potesse occupar Roma, come lo fece, e la tenne 7 mesi. Ma perchè nel secondo punto che Lhutero mosse contra la Chiesa restò scornato, parendo a tutti impossibile che le indulgenze e le opere buone non valessero, nè le male, a conseguir bene o male, ma solo ad eseguire quel che Dio ha destinato ab eterno, assolutamente, senza condizione se saremo buoni o mali, ma per suo gusto di mandar pochi al paradiso ed innumerabili all'inferno; onde ne seguita che nascimur judicati ex decreto et non judicandi ex operibus, benchè promette a tutti salvare se osserveranno la legge, et in corde suo dice il contrario, perchè non si salveranno se non quelli che ha destinato. Il quale dogma fa li Principi tiranni, li popoli sediziosi, e li teologi traditori, come Dio, che con la speranza delli beni eterni, li quali ha risoluto di non darcili, ci priva ancora delli beni temporali: dunque sendo questo contro la politica di tutt'i principi, come Arist., Platon., Cicer., Seneca, Plutarco; chè side futuris contingentibus est praedeterminata veritas, perit lex, philosophia, politica, exortatio, Imperium, obedientia. . . Per questo, dico, cessarono li Principi d'occupare il Papato, pensando che la vera fede si conserva in quello, e Carlo V se ne fe' conscienza, e gli altri Principi Italiani dissentiro. Ma hoggi che il padre Bannes e il padre Alvarez, maestro del General e del Mostro, hanno scritto che tutto fu predestinato da Dio ante praevisionem meritorum et demeritorum absolute et non conditionate per electione reprobanda indiscreta (sic), tutti li pseudo Theologi non che li eretici con scritti et parole et prediche van insinuando nella mente de' Principi che difender il Papato non è difender la vera fede, sendo la medesima fede quella de' Papisti e de' Calvinisti (et come scrive la Miletiere che va persuadendo la scissura del Papato, li Dominicani, Tomisti, e quelli dell'Oratorio son della setta loro: e capo n'è San Tommaso) 4), dunque difender il Papato non è altro che innalzar la tirannide del Papa sopra i Vescovi e Principi. Veda V. S. Illu. in quanto precipizio hanno spinto questi miei persecutori lo Stato Ecclesiastico, ed io perchè mostrai S. Tommaso contrario a questa loro opinione, perchè lui espressamente scrive che Dio non ha predeterminato li futuri contingenti e liberi, nè li conosce nel decreto, nè anche nelle cause indeterminate e mutabili, ma solo nella coesistenza presenziale delle cose future nell'eternità, come pure il Capreolo ed altri meco affermano. Però Dio ha tutti in voluntate antecedente predestinati, come Padre, tutti fatti all'imagine e similitudine, e non del diavolo ante praevisionem meritorum et demeritorum: ma post praevisionem come giudice ha reprobati solo quelli che moreno ostinati nel peccato, ed eletti e confirmato quelli che satagunt per bona opera certam facere vocationem suam, dice S. Pietro. E li fanciulli che non hanno opere si salvano per l'opere di Cristo ad bona supernat qui conformantur Christo per sacramenta in supernaturalibus et ad bona Dei naturalia. E con questa dottrina ho tirato molti alla Chiesa, e mentre gli Oltramontani stavano resipiscendo, perchè fin hora da 100 anni in qua nissun ha saputo rispondere con satisfatione agli eretici ed io che mostro le risposte vere e senza scrupolo in S. Tomaso che si ponno predicare in tectis (come dice Christo) e la loro opinione, proibita da' Papi, smascararla, perchè non è quella aurea che Christo vole sia mostrata a tutti; vedete, come son trattato! Però supplico V. S. Illu. mi faccia havere le censure, e se io non monstrarò che la loro opinion è heretica, e la mia Catholica, condannarò tutt'i miei libri al fuoco. Consideri V. S. col suo zelo e prudenza quanto importa questo negozio, e mi favorischi, secondo Dio l'inspirerà. Finisco facciendole humil riverenza, pregando Dio per la sua esaltazione, la quale forse è ritenuta dal troppo splendor de' suoi meriti.

Parigi, 27 Luglio 1638 5).

Ser. humil. e dev.

T. Campanella.

 

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1) Settimana. Simana si trova anche adoperato dal Campanella nei documenti pubblicati dal Capialbi, a p. 19. 

2) Bella, ma non modesta espressione.  

3) Non per verità della cosa, ma perchè li principi d'Alemagna agognarono a' beni del Clero Germano, come dice appresso l'autore ec. 

4) La presente non è di carattere del Campanella ma soltanto la sottoscrizione. – Nota della Copia di Roma – Questa fu scritta meno di un anno prima della Morte dell'autore, avvenuta a' 21 maggio 1639. 

5) La presente non è di carattere del Campanella ma soltanto la sottoscrizione. – Nota della Copia di Roma – Questa fu scritta meno di un anno prima della Morte dell'autore, avvenuta a' 21 maggio 1639.