BIBLIOTHECA AUGUSTANA

 

Francesco Soave

1743 - 1806

 

Elementi della calligrafia

 

Capo I

 

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CAPO I.

Della Preparazione allo scrivere.

 

ARTICOLO PRIMO.

 

Del temperare la Penna.

Alla formazione del bel carattere prima di tutto è necessario, che la penna sìa buona, e ben temperata. [5]

 

Scelta della Penna.

La penna è tanto migliore, quanto è più rotonda, più liscia, più trasparente, e più forte.

Le prime due qualità fan che possa tra le dita aggirarsi più liberamente, secondo che chiede la formazione de'diversi caratteri (al qual libero movimento è pure più opportuna quella eh' è tratta dall' ala sinistra, che quella dell' ala destra) le altre due fan, che sia meno soggetta o nel temperarla, o nell' usarla a spaccarsi irregolarmente, o a spuntarsi.

 

Modo di temperarla.

Per temperarla

1. si prende col pollice e l'indice della mano sinistra il corpo della penna, e il tubo della medesima si appoggia pel lungo sulle estremità delle due dita seguenti medio, ad annulare.

2. Tenendo nella destra il temperino (il qual dev' essere ben affilato), si sostiene col pollice della medesima l'estremità del tubo, e si recide la parte molle di quella estremità con due taglj obbliqui, [6] l'uno fatto sulla pancia della penna, e l'altro sul dosso.

3. Col filo del temperino si fa una piccola incisione in mezzo al taglio, formato sul dosso della penna, e insinuando nel tubo il manico rotondo del temperino, si allunga quella incisione più o meno, secondo che vuolsi formare un carattere più o men grande tenendo fermamente il pollice della mano sinistra al luogo ove vuolsi terminare la fenditura.

4. Tagliando la penna sulla pancia, e dalle parti si forma il becco, il qual di poco deve oltrepassare la fonditura anzidetta.

5. Introducendo nel tubo l'estremità di un'altra penna, si assottiglia un po' il becco, e se ne taglia obbliquamente la punta in maniera che la parte, la quale scrivendo corrisponde al pollice, rimanga un po' più lunga, e più larga dell'altra: la larghezza totale poi della punta si fa maggiore o minore, secondochè dee servire ad un carattere più o meno grande.

6. Finalmente sopra al cavo, che forma il becco, si fa un altro cavo, meno profondo, e lungo del doppio, contornandoli amendue debitamente. [7]